E’ stato un sesto episodio pieno di gioia per alcuni e uno pieno di ombre e dolore per altri, questo di Poldark.
Ci stiamo avviando verso le puntate finale e più intense e molti nodi stanno venendo al pettine, accompagnando i protagonisti faccia a faccia con e verso il destino che si sono costruiti con le proprie mani.
Abbiamo un adolescente fuori controllo che forse in questa sua ricerca di libertà, vino e assenza di freni, paga una pesante assenza paterna, un distacco precoce dalla madre e il sentirsi estraneo nella stessa dimora di cui è proprietario per diritto di nascita. Jeoffrey Charles è un estraneo in casa sua e lo sa. Sa che non basta lo smisurato amore di sua madre a proteggerlo e a farlo sentire il benvenuto a Trenwith perché è pienamente consapevole che George spadroneggia e vorrebbe che lui e il nome dei Poldark sparisse dalla faccia della terra e che, nella famiglia che Elizabeth ha costruito, è un estraneo sia per il patrigno che per il fratellino che non frequenta e vede mai e che (per ora) è fra le grazie del Warleggan.
Per fortuna c’è Ross che veglia sul nipote, sopperendo un po’ alle assenze genitoriali. Nel suo vigilare sul nipote, si scorge la grande crescita di Ross (che pure, in gioventù, fu testa calda e quindi di certo sa bene come girano le cose) che però pare sempre attento quel gradino più del dovuto di coloro che sono a Trenwith, lasciandosi andare a uno strano (e per certi versi irritante) discorso con Caroline circa la natura del suo matrimonio con Demelza e il ruolo che avrebbe potuto (e forse voluto) ricoprire per Elizabeth e Jeoffrey Charles.
Certo, Ross ama la sua famiglia e sa che sono il suo mondo e tutto quello che per lui conta, ma certe volte ci piacerebbe sentirglielo dire a voce alta come fece, proprio con Elizabeth, nel finale della prima stagione.
Però, quello che Ross non dice, fa. E forse i gesti sanno essere meglio delle parole perché quando è a casa, quando è con Demelza, c’è e dimostra quanto la ami. E in fondo forse è meglio così, meglio vederlo innamorato e pieno di attenzioni per Demelza che sentirlo fare proclami d’amore (che non sono nella sua natura) a Caroline. Mai li abbiamo visti uniti e complici come in questo episodio in cui hanno agito e lottato insieme come una squadra sia da lontano che vicini, mai abbiamo visto Ross cercare lei e i suoi consigli (definendola socia quale lei è, compagna di vita, amore e colei che condivide la sua vita professionale, le sue idee e tutte le avversità che man mano sopraggiungono), mai li abbiamo visti scherzare e ridere insieme come in questo episodio. Sia a casa che a Londra, finalmente insieme! Dove Ross decide che è giunto il momento di condividere la sua vita con Demelza. Ed è proprio a Londra che, ripercorrendo i romanzi, Aidan ed Eleanor ci regalano un momento di pura magia, amore e passione fra i coniugi Poldark.
Londra sarà una grande prova per questa coppia che verrà presto messa nuovamente alla prova dall’ennessimo scossone ma che ormai è forte e pronta a superare ogni avversità futura (e ogni problema passato ancora irrisolto che c’è e presto esploderà fra le mani di Ross, mostrandoci tutta la sua rabbia e tutta la sua fragilità).
In questo episodio abbiamo anche visto Caroline tornare a casa da Dwight. Esibendo ancora quel suo cinismo dietro cui si nasconde per sopravvivere al dolore per la morte di Sarah, ora è però pronta ad affrontare quella tempesta non più da sola ma con l’uomo che ama e che l’ha sposata accettandone i pregi e un carattere non sempre in linea con gli standard femminili del secolo. Caroline ha vissuto il lutto a suo modo, da sola, Dwight ha fatto altrettanto. E dopo il loro momento a tu per tu con loro stessi, sono pronti a riprendere insieme il loro cammino di coppia e, in futuro, di genitori, se ricapiterà…
La cicogna invece ha deciso di far visita alle due cugine per eccellenza, Elizabeth e Morwenna. E se per la prima, questo era un evento atteso e voluto, per la seconda è una specie di incubo.
Elizabeth, spinta anche dal consiglio che le diede Ross nella scorsa stagione, cercava da tempo una gravidanza in cui, imbrogliando un po’ George con le date, potesse avvallare davanti a tutti anche la posizione del piccolo Valentine. Purtroppo i malesseri della gravidanza sono comparsi precocemente e non ha potuto procrastinare l’annuncio del bebè a un emozionato George.
Elizabeth è un personaggio che è cresciuto molto nelle ultime due stagioni. Sa chi ha sposato, ne conosce i pensieri e la pericolosità e ha imparato a sopravvivere, a essere furba e a manovrare George in modo da averlo alla sua mercé. Ma sa che il pericolo è in agguato, sa bene che fra le sue mani ha una bomba ad orologeria e che questo nuovo bambino potrebbe essere colui che le garantirà una vita tranquilla, a lei e a Valentine.
C’è da dire che Elizabeth ha pure capito che George, come marito, è quanto di meglio potesse comunque capitargli. E’ nata per vivere nel lusso, nell’agiatezza, per essere ammirata e per venire coccolata e viziata in tutto e George le da tutto questo. E lei è felice perché non saprebbe vivere in nessun altro modo, lo è davvero e in questa sua affermazione che fa a Ross non c’è traccia di provocazione o alcunché, è la pura e semplice verità. Fra lei e Ross, passata la buriana seguita a quella notte maledetta che tante vite ha distrutto, ora c’è un’amicizia affettuosa fra due persone finalmente adulte che si sono volute bene ma che sanno che il loro destino era accanto ad altri, e per la prima volta non mi si è gonfiato il fegato nel vederli assieme. Così come, nell’incontro di Ross col piccolo Valentine, faccia a faccia con le conseguenze di quella sua notte folle, non ho scorto nostalgia o rimpianto ma emozione e tristezza di un uomo che vede un bambino che sa che è suo (perché lo ha capito benissimo, guardandolo) ma che potrà vedere crescere solo da lontano e dall’uomo che più gli è nemico. E sa che quel bambino dovrà proteggerlo (e ha un solo modo per farlo), spingendolo a rinnovare a Elizabeth il consiglio che le diede in Chiesa nella scorsa stagione. E questo, nei prossimi episodi, vedremo a cosa porterà…
L’altra gravidanza è di Morwenna che, ormai lacerata nel fisico e nell’animo, scopre di essere incinta del defunto Ossie.
Morwenna è l’apoteosi della sfiga, fa venire la depressione ad ogni scena. Ha avuto un marito aguzzino che ha abusato fisicamente e mentalmente di lei in ogni modo, le è stato strappato il suo bambino, l’unica gioia che poteva darle una spinta per vivere, ha accanto una suocera che non augurerei al mio peggior nemico e ora dovrà partorire un altro figlio che, come il primo, le verrà strappato dalle braccia appena nato.
Troppo, troppo tutto, troppo per trovare la forza di lottare o scappare insieme a quell’amore puro il cui ricordo l’ha tenuta in vita in questi anni.
Il destino di Morwenna è pericolosamente in bilico, così come quello di Drake che fugge e vaga alla ricerca di un appiglio per vivere, per essere felice o quanto meno sereno…
Come dicevo, ci avviamo verso la fase più cruciale della stagione e le ultime due puntate saranno devastanti per alcuni e forse, per altri, il punto d’arrivo per iniziare ad essere felici senza se e senza ma.
A settimana prossima, con la recensione di un settimo episodio che, dal promo, si annuncia devastante…
Nel salutarvi e nel darvi appuntamento alla prossima puntata, vi invito a passare dalle splendide pagine dedicate a Poldark: Poldark Italia, Gabriella Wilde Italia, Eleanor Tomlinson Daily e Ross e Demelza